Il ruolo dell'alimentazione nella prevenzione cardiovascolare

Il ruolo dell'alimentazione nella prevenzione cardiovascolare

A cura di Maria Cristina Patti
Biologa Nutrizionista

Introduzione
Diversi studi dimostrano l’efficacia della Dieta Mediterranea nel miglioramento dei parametri clinici e nella riduzione del rischio di complicanze cardio-metaboliche. L’effetto protettivo di tale regime dietetico è dovuto all’apporto elevato di fibre, al basso contenuto di grassi saturi e alle proprietà nutraceutiche di molti alimenti inclusi nella dieta stessa. Tra questi, l’olio extravergine d’oliva è tra i più studiati grazie ai suoi numerosi benefici sul sistema cardiovascolare.

Linee guida sulla prevenzione cardiovascolare e Dieta Mediterranea
Una sezione importante delle linee guida sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari nella pratica clinica dell’European Society of Cardiology (ESC) aggiornate nel 2021, è dedicata agli effetti di specifici nutrienti e categorie di alimenti sul sistema cardiovascolare, e sulle frequenze di assunzione raccomandate in una dieta sana e bilanciata. Tali raccomandazioni, riassunte nella Tabella 1, sono in linea con quelle previste dalla Dieta Mediterranea.

Tabella 1. Caratteristiche di una dieta sana

Adottare un modello alimentare più vegetale e meno animale
Gli acidi grassi saturi dovrebbero rappresentare <10% dell’apporto energetico totale, attraverso la sostituzione con PUFA, MUFA e carboidrati da cereali integrali
Gli acidi grassi trans insaturi dovrebbero essere ridotti al minimo, per quanto possibile
<5 g/die di sale
30-45 g/die di fibra, preferibilmente da cereali integrali
200 g di frutta al giorno (2 3 porzioni)
200 g di verdure al giorno (2 3 porzioni)
La carne rossa va ridotta ad un massimo di 350-500 g/settimana, in particolare la carne lavorata va ridotta al minimo
Il pesce è consigliato 1-2 volte a settimana, in particolare pesce grasso
30g/die di frutta secca non salata
Il consumo di alcol dovrebbe essere limitato a un massimo di 100 g/settimana
Il consumo di bevande zuccherate, come i succhi di frutta, deve essere scoraggiato

L’attenzione alla qualità dei grassi utilizzati è tra i fondamenti sia del modello mediterraneo che delle raccomandazioni. È consigliato il consumo di olio d’oliva, pesce e frutta secca, contenenti prevalentemente acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi, a scapito dei grassi saturi, il cui eccesso è correlato all’insorgenza di malattie cardiovascolari.

Altro punto cardine è il consumo giornaliero di frutta, verdura e cereali integrali, e solo un consumo occasionale di alimenti derivati da farine raffinate o contenenti zuccheri aggiunti, quali dolci e bevande zuccherate, per prevenire lo sviluppo di diabete e insulino-resistenza.

Le linee guida ESC 2021 si rifanno al modello mediterraneo anche per quanto riguarda il consumo di carne, suggerendo una riduzione del consumo soprattutto di carni rosse e lavorate. L’apporto di proteine dovrebbe infatti derivare per lo più da alimenti vegetali, quali legumi e frutta secca. Diminuendo il consumo di carni lavorate, inoltre, viene ridotto anche l’apporto di sale con la dieta, e di conseguenza il rischio di ipertensione.

Per quanto riguarda il consumo di bevande alcoliche, secondo le linee guida non bisogna superare il limite di 100 g di alcol puro a settimana. La Dieta mediterranea consiglia un consumo moderato di vino rosso, in quanto ne riconosce proprietà benefiche dovute principalmente alla presenza di composti polifenolici ad azione antiossidante. Tuttavia un eccessivo consumo di alcol è associato a un rischio più elevato di ictus, malattia coronarica, insufficienza cardiaca e berne oltre il limite raccomandato riduce l’aspettativa di vita.

Il ruolo protettivo dell’olio extravergine d’oliva
È stato dimostrato che l’aderenza a questo regime dietetico è inversamente correlata alla mortalità per cardiopatia e a un minor rischio di infarto miocardico, bypass coronarico e altre malattie cardiovascolari. Molti degli effetti benefici della dieta mediterranea sono riconducibili alla qualità dei grassi che la compongono, costituiti per la maggior parte dall’olio d’oliva.

Importanti risultati sono stati ottenuti nello studio PREDIMED (PREvenciòn con DIeta MEDiterrànea), condotto su soggetti ad alto rischio di malattie cardiovascolari, in cui è stato confrontato un regime dietetico mediterraneo integrato con olio extravergine di oliva o con noci rispetto a una dieta di controllo a basso contenuto di grassi. In entrambi i gruppi che avevano seguito la dieta mediterranea si è assistito, dopo 4,8 anni di follow-up, a una riduzione più marcata del tasso di eventi cardiovascolari e dello sviluppo di sindrome metabolica, rispetto al gruppo di controllo. I numerosi composti bioattivi contenuti nell’olio d’oliva, quali oleuropeina, pinoresinolo, idrossitirosolo e tirosolo, sembrano essere responsabili della modulazione di alcuni marcatori di infiammazione come la proteina C-reattiva, IL-6 e quelli relativi alla funzione endoteliale. Queste sostanze aumentano infatti la biodisponibilità di NO, inducono l’attivazione di processi antiossidanti e una diminuzione della produzione di sostanze pro-ossidanti. L’attività antinfiammatoria si esplica anche attraverso l’espressione genica, in quanto i polifenoli dell’olio d’oliva sono in grado di ridurre l’espressione di geni che producono molecole pro-infiammatorie quali MCP-1 e CAT. Inoltre, sia in soggetti sani che in pazienti con dislipidemia, è stato osservato un miglioramento sia per quanto riguarda la pressione arteriosa che i livelli di colesterolo sierico, con la riduzione di LDL-C e l’aumento di HDL-C.

Tutti questi effetti, nel complesso, migliorano il profilo infiammatorio, lo stress ossidativo e l’emostasi, la cui disregolazione è alla base dell’aterogenesi e delle malattie cardiovascolari in generale.

Conclusioni
La Dieta Mediterranea è il modello alimentare più indicato nella prevenzione di malattie cardiovascolari, neurodegenerative e oncologiche. Ciò è dovuto non solo alla qualità e alle proprietà nutraceutiche degli alimenti che la caratterizzano, ma al concetto che non si tratta semplicemente di un regime dietetico ma di uno stile di vita. Purtroppo, la maggiore disponibilità e varietà di cibo ha modificato e scavalcato il modello originario della Dieta Mediterranea.

Una maggiore sensibilizzazione e informazione a partire dalle fasce più giovani della popolazione, potrebbe diffondere nuovamente i principi della Dieta Mediterranea, attuando un importante intervento di prevenzione di numerose malattie.

BIBLIOGRAFIA
  1. Frank L J Visseren, François Mach, Yvo M Smulders, et al. 2021 ESC Guidelines on cardiovascular disease prevention in clinical practice. Eur Heart J. 2021. 42(34):3227-3337.
  2. Di Daniele N, Noce A, Vidiri MF, et al. Impact of Mediterranean diet on metabolic syndrome, cancer and longevity. Oncotarget. 2017;8(5):8947-8979.
  3. Ditano-Vázquez P, Torres-Peña JD, Galeano-Valle F, et al. The Fluid Aspect of the Mediterranean Diet in the Prevention and Management of Cardiovascular Disease and Diabetes: The Role of Polyphenol Content in Moderate Consumption of Wine and Olive Oil. Nutrients. 2019. 11(11):2833
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